Articolo Vino La cantina
Il vino. Piccola guida all’acquisto freccelunedì 31 dicembre 2012      


Il problema dell’acquisto del vino pone tutta una serie di interrogativi e questioni che potrebbero ai più superficiali sembrare del tutto insignificanti, mentre invece non è affatto così. Luogo d’acquisto, come, quando, in che quantità, sono solo una piccola parte dei problemi legati al modo di acquistare il vino e, come vedremo, alcuni di questi possono risultare anche determinanti per la qualità di ciò  che si metterà in cantina. Ma vediamo di fare un po’ di chiarezza su alcuni punti che veramente possono condizionare gli acquisti.

Negozi in città
Oggi è possibile comprare una bottiglia di vino anche nei negozi più impensati, come ad esempio i fornai o il fruttivendolo. Chiaramente è meglio evitare, salvo situazioni particolari, di acquistare il vino dal panettiere o, come detto prima, dal fruttivendolo, perché il problema principale è quello legato alla sua conservazione all’interno dell’esercizio commerciale che, non essendo un negozio specializzato, potrebbe fare errori tali da danneggiare irrimediabilmente il vino. Pur essendo queste due tipologie di commercianti molto preparate nel moro ambito, c’è da supporre che non lo siano in campo vinicolo.
Il vino, quindi, va acquistato non solo da chi lo conosce a fondo da anni, ma anche da un appassionato, il quale, tanto per fare un esempio, difficilmente potrebbe esporre una bottiglia in una vetrina in pieno sole.

L’enoteca

Oggi è molto in voga il negozio specializzato, l’enoteca, un neologismo che significa, nell’accezione corrente, collezione di vini pregiati. L’enoteca correttamente intesa no  rappresenta un negozio di lusso o esclusivo in cui è possibile trovare solo vini pregiati e quindi costosi, ma un punto di acquisto e d’incontro tra un venditore onesto e preparato e un appassionato di vino, o anche semplicemente una persona che a tavola vuole avere una buona bottiglia di vino,, in definitiva una persona che ama farsi guidare e consigliare nell’acquisto.

In alcune grandi città ci sono enoteche che tengono perfino corsi specializzati per persone, uomini e donne, aspiranti cantinieri, corsi tenuti da insegnanti preparati che illustrano ogni aspetto della preziosa bevanda, da come nasce fino a come si serve in tavola, fornendo anche utili consigli su  come si beve e come si accosta il cibo al vino, con moderazione e saggezza, ma anche con proprietà per esaltare il sapore delle vivande.

Le enoteche, tra l’altro, sono anche le sole a godere la piena fiducia di piccoli produttori di vini famosi che non si trovano altrove. Quindi, è sempre meglio dare la preferenza ad una enoteca specializzata, specie quando si va in cerca di un prodotto un po’ difficile da trovare. Bisogna considerare che le enoteche sono allineate agli altri negozi come prezzi o possono averli leggermente superiori, ma in genere hanno una cura migliore per il vino e maggiore capacità di selezione.
Prima di prendere in considerazione un vino è sempre meglio informarsi sul prezzo perché, tanto per fare qualche esempio, un Barbaresco di una annata prestigiosa varrà molto di più rispetto allo stesso vino di una annata più recente e meno propizia, così come per i vini francesi in particolare i vini millesimati, dove un Bordeaux corrente costa poco mentre un grande o eccezionale Chateau  della zona di Bordeaux, può costare una cifra decisamente impegnativa. Stesso discorso vale per i vini della Borgogna, minuziosamente suddivisi in classi, o per gli Champagnes dove una cuvée speciale può costare anche tre o quattro volte il prezzo di un buon Champagne medio.

Le enoteche italiane tra l’altro hanno dato un contributo non indifferente alla valorizzazione e alla propaganda dei nostri migliori vini che oggi sono in grado di competere con successo con le migliori produzioni estere. In tutti i casi, per stabilire quale enoteca possa fare al nostro caso, è bene osservare come il vino viene conservato e esposto al pubblico, per cui sarà bene scartare o tenere in poca considerazione quelle che espongono bottiglie, anche di pregio, in vetrine in pieno sole dove il vino non potrà che deteriorarsi irrimediabilmente, sia per la luce che per il calore.

Il supermercato
Oggi tutti i supermercati, alcuni più di altri, sono dotati di un reparto dedicato al vino e alcuni ne espongono anche di ottima qualità. In questi è possibile trovare quasi di tutto, dai vini novelli allo Chateaux della zona di Bordeaux di buona qualità, anche se non delle annate particolari come invece è possibile trovare nelle enoteche.
Il consumatore in città deve stare molto attento a certi punti vendita che offrono, o sarebbe meglio dire spacciano,  vini a prezzi clamorosamente favorevoli. E’ leggendario quanto avvenne a Milano diversi  anni addietro, con un negozio che offriva ad un prezzo bassissimo un Gattinara del 1964 e poi si scoprì che quel vino con il Gattinara non aveva alcuna parentela. I prezzi dei vini sono facilmente accertabili, dal momento che basta fare un confronto con quelli di un negozio sicuramente serio, per scoprire l’eventuale inganno.

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Il problema dell’acquisto del vino pone tutta una serie di interrogativi e questioni che potrebbero ai più superficiali sembrare del tutto insignificanti, mentre invece non è affatto così. Luogo d’acquisto, come, quando, in che quantità, sono solo una piccola parte dei problemi legati al modo di acquistare il vino e, come vedremo, alcuni di questi possono risultare anche determinanti per la qualità di ciò  che si metterà in cantina. Ma vediamo di fare un po’ di chiarezza su alcuni punti che veramente possono condizionare gli acquisti.

Negozi in città
Oggi è possibile comprare una bottiglia di vino anche nei negozi più impensati, come ad esempio i fornai o il fruttivendolo. Chiaramente è meglio evitare, salvo situazioni particolari, di acquistare il vino dal panettiere o, come detto prima, dal fruttivendolo, perché il problema principale è quello legato alla sua conservazione all’interno dell’esercizio commerciale che, non essendo un negozio specializzato, potrebbe fare errori tali da danneggiare irrimediabilmente il vino. Pur essendo queste due tipologie di commercianti molto preparate nel moro ambito, c’è da supporre che non lo siano in campo vinicolo.
Il vino, quindi, va acquistato non solo da chi lo conosce a fondo da anni, ma anche da un appassionato, il quale, tanto per fare un esempio, difficilmente potrebbe esporre una bottiglia in una vetrina in pieno sole.

L’enoteca

Oggi è molto in voga il negozio specializzato, l’enoteca, un neologismo che significa, nell’accezione corrente, collezione di vini pregiati. L’enoteca correttamente intesa no  rappresenta un negozio di lusso o esclusivo in cui è possibile trovare solo vini pregiati e quindi costosi, ma un punto di acquisto e d’incontro tra un venditore onesto e preparato e un appassionato di vino, o anche semplicemente una persona che a tavola vuole avere una buona bottiglia di vino,, in definitiva una persona che ama farsi guidare e consigliare nell’acquisto.

In alcune grandi città ci sono enoteche che tengono perfino corsi specializzati per persone, uomini e donne, aspiranti cantinieri, corsi tenuti da insegnanti preparati che illustrano ogni aspetto della preziosa bevanda, da come nasce fino a come si serve in tavola, fornendo anche utili consigli su  come si beve e come si accosta il cibo al vino, con moderazione e saggezza, ma anche con proprietà per esaltare il sapore delle vivande.

Le enoteche, tra l’altro, sono anche le sole a godere la piena fiducia di piccoli produttori di vini famosi che non si trovano altrove. Quindi, è sempre meglio dare la preferenza ad una enoteca specializzata, specie quando si va in cerca di un prodotto un po’ difficile da trovare. Bisogna considerare che le enoteche sono allineate agli altri negozi come prezzi o possono averli leggermente superiori, ma in genere hanno una cura migliore per il vino e maggiore capacità di selezione.
Prima di prendere in considerazione un vino è sempre meglio informarsi sul prezzo perché, tanto per fare qualche esempio, un Barbaresco di una annata prestigiosa varrà molto di più rispetto allo stesso vino di una annata più recente e meno propizia, così come per i vini francesi in particolare i vini millesimati, dove un Bordeaux corrente costa poco mentre un grande o eccezionale Chateau  della zona di Bordeaux, può costare una cifra decisamente impegnativa. Stesso discorso vale per i vini della Borgogna, minuziosamente suddivisi in classi, o per gli Champagnes dove una cuvée speciale può costare anche tre o quattro volte il prezzo di un buon Champagne medio.

Le enoteche italiane tra l’altro hanno dato un contributo non indifferente alla valorizzazione e alla propaganda dei nostri migliori vini che oggi sono in grado di competere con successo con le migliori produzioni estere. In tutti i casi, per stabilire quale enoteca possa fare al nostro caso, è bene osservare come il vino viene conservato e esposto al pubblico, per cui sarà bene scartare o tenere in poca considerazione quelle che espongono bottiglie, anche di pregio, in vetrine in pieno sole dove il vino non potrà che deteriorarsi irrimediabilmente, sia per la luce che per il calore.

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Oggi tutti i supermercati, alcuni più di altri, sono dotati di un reparto dedicato al vino e alcuni ne espongono anche di ottima qualità. In questi è possibile trovare quasi di tutto, dai vini novelli allo Chateaux della zona di Bordeaux di buona qualità, anche se non delle annate particolari come invece è possibile trovare nelle enoteche.
Il consumatore in città deve stare molto attento a certi punti vendita che offrono, o sarebbe meglio dire spacciano,  vini a prezzi clamorosamente favorevoli. E’ leggendario quanto avvenne a Milano diversi  anni addietro, con un negozio che offriva ad un prezzo bassissimo un Gattinara del 1964 e poi si scoprì che quel vino con il Gattinara non aveva alcuna parentela. I prezzi dei vini sono facilmente accertabili, dal momento che basta fare un confronto con quelli di un negozio sicuramente serio, per scoprire l’eventuale inganno.

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